L’avventura comincia da Canelli, più precisamente all’azienda “Coppo” che con oltre un secolo di attività è entrata a far parte di una delle più antiche realtà vitivinicole d’Italia tanto che, nel 2012, Unioncamere ha inserito l’azienda nel registro nazionale delle imprese storiche.
Sapete qual è la particolarità delle cantine di questa azienda?
C’è un mondo architettonico e nascosto che dai primi anni dell’Ottocento, è un monumento al vino e allo spumante italiano. Sono le cattedrali sotterranee, Patrimonio Unesco dal 2014, e proprio questa azienda possiede una parte di esse.
La parte più vecchia delle cantine di proprietà della famiglia Coppo risale al 1850 mentre la più recente a inizio 1900. Poiché il tipo di formazione geologica è di tipo sottomarina e quindi un tipo di formazione facilmente modellabile e sgretolabile, si è avuta la necessità di ricoprire le intere pareti con mattoni in modo da evitare la continua erosione. L’umidità interna è più alta in estate arrivando a toccare punte del 90% mentre in inverno è costante al 70%.
Il percorso che andiamo ad intraprende inizia dalla prima sala delle cantine, dedicata esclusivamente alla fermentazione dei vini bianchi. La regione Piemonte, come tutti sappiamo, è vocata per la produzione dei grandi rossi anche se possiamo trovare vini prodotti con uva Moscato, Arnays e Favorita. Ma è proprio negli anni ‘80 che la famiglia Coppo decise di produrre un vino bianco particolare, dandogli il nome di “Monteriolo”. Per ottenere i vini bianchi assembla sempre barrique costruite con legno vecchio e legno nuovo. Il vino che si ottiene, sarà dunque una media di legno di primo secondo terzo quarto quinto e sesto passaggio.
Proseguiamo il nostro percorso percorrendo un lungo corridoio dove ad accoglierci è un antico torchio posto in una nicchia ricavata nel muro di mattoni. Sulla nostra sinistra troviamo la seconda sala, dedicata esclusivamente alle barriques contenti la Barbera. Con i vini rossi invece, lavorano in modo diverso, perché essendo vini più strutturati hanno bisogno di più ossigeno e di più cessione di tannini. All’interno di queste barrique abbiamo due vini 100% Barbera dal quale si ottengono due etichette: il “Pomorosso” che è la Barbera top di gamma dell’azienda e il “Camp du Russ” che è la Barbera da Media invecchiamento.
Proseguiamo il nostro percorso verso la terza ed ultima sala all’interno della quale troveremo il processo di affinamento del vino metodo classico. In in un angolo di questa sala troviamo il cosiddetto crotin [termine piemontese usato per descrivere una piccola cantina] all’interno del quale è conservato un vero e proprio tesoro per gli amanti del vino, cioè le bottiglie di “Pomorosso” delle migliori annate avute tra il 1984 e il 2008.
La nostra visita termina qui, circondati ancora dall’inebriante profumo di legno e di vino che ci ha accompagnati per tutto il percorso, con la consapevolezza che per ottenere un ottimo vino ci vuole soprattutto passione e amore.
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