Sono passati più di 150 anni da quanto Francesco Terzoni e la moglie Marcella decisero di intraprendere il mestiere di viticoltori ma la passione e la voglia di crescere non hanno smesso di accompagnare la storia di questa famiglia che, giunta ormai alla quinta generazione di vignaioli, ha dato vita alla società agricola Terzoni Claudio.
Anche se il tempo ha cambiato molte cose, due valori non hanno mai cessato di essere il punto di riferimento per questa azienda: il rispetto per la tradizione e la passione per l’innovazione.
La cantina dell’azienda Terzoni Claudio è composta da materiali e mezzi che vanno dai più antichi della storia enologica (le vasche in cemento e vetroresina, le botti in rovere e la giara in terracotta) a i più nuovi e tecnologici (una pressa in grado di lavorare in assenza di ossigeno, un sistema capace di gestire la cinetica di fermentazione anche a distanza, una macchina capace di rendere precisa ed automatica l’operazione del remuage nelle bottiglie di spumante metodo classico).
Un’altra peculiarità di questa azienda, è il tipo di lavorazione che applica su alcuni vini che produce, la crioestrazione aromatica.
Ma che cos’è la Crioestrazione aromatica?
C. Ollivier (1986) pioniere della tecnica, scrisse: “il congelamento e il decongelamento delle bucce e degli strati sottoepidermici comportano delle modificazioni dell’ultrastruttura dei tessuti e producono una migliore liberazione degli aromi e dei precursori di aromi dell’uva”.
La Crioestrazione aromatica nasce nel 2009 da un idea di Marco Terzoni, enologo dell’azienda nonchè figlio di Claudio e Nadia. In seguito allo studio e alla continua sperimentazione è riuscito ad ottenere notevoli miglioramenti aromatici nei suo vini bianchi. Si tratta di una tecnica in cui le uve, una volta raccolte, vengono subito portate in una cella dove la temperatura e l’umidità sono controllate costantemente. I grappoli stoccati in cassette di legno vengono sottoposti ad escursioni termiche per 10 giorni, in base agli obiettivi qualitativi e alla varietà di uva interessata.
Grazie a questa lavorazione Marco riesce ad ottenere vini dal corredo aromatico netto, floreale e fresco, qualità ricercate nei vini bianchi.
Nel 2009 ottenne il brevetto della tecnica, sperimentandola su uve Ortrugo finalizzate all’ottenimento di un vino spumante dalle spiccate qualità e dalla caratteristica delicatezza del bouquet. Solo in seguito, più precisamente nel 2013, grazie all’applicazione della tecnica sulle uve rosse, nasce Figlio Mio, il primo Gutturnio frutto della Crioestrazione Aromatica.
Questa lavorazione non prevedere in nessuno modo l’utilizzo di ghiaccio secco ma si tratta di un abbassamento ed un innalzamento ripetuti e graduali della temperatura, così facendo gli acini non vengono in nessun modo rotti. I benefici di questa lavorazione lenta, sono un maggiore controllo della temperatura delle uve, un minore spappolamento dell’acino al momento della pressatura e una maggiore estrazione dei composti aromatici .
Importante sottolineare anche che la Società Agricola Terzoni Claudio è molto attenta all’ambiente infatti per dare il suo contributo alla salvaguardia del territorio, ha diretto le sue scelte verso materiali e strategie utili a ridurre l’impatto ambientale in un’ottica di crescente sostenibilità complessiva della propria attività lavorativa. Alcuni esempi tangibili che l’azienda ha messo in atto sono la riduzione al minimo dei trattamenti in vigneto con la conseguente riduzione di consumo idrico, il sistema di controllo della cinetica di fermentazione implementato sulle vasche, il riutilizzo di gas inerti come anche la scelta di utilizzare tappi di sughero e bottiglie di peso ridotto.
La mia degustazione “annata 2016“
Vino che si presenta di un bel colore giallo paglierino carico, brillante. Al naso regala un bouquet floreale con spiccate note di rosa e gelsomino seguite da sentori di pompelmo e ricordi di pera. Al palato regala freschezza grazie ad una leggera acidità per poi finire con una delicata sfaccettatura amarognola che riporta alla mente il pompelmo.
Valutazione personale: 4 su 5
I miei consigli: servire ad una temperatura di 10° – 11° in un calice a tulipano da vino bianco
Scheda tecnica del vino “Per Elisa”
> DATI COMMERCIALI
Denominazione: Ortrugo dei Colli Piacentini D.O.C.
Bottiglie prodotte: 2000
> DATI AGRONOMICI
Vitigni utilizzati: 100% Ortrugo
Area di produzione: Colli Piacentini
Altitudine: 200 m s.l.m.
Tipo di suolo: franco – sabbioso ricco di fossili risalenti al piacenziano
Sistema di allevamento: guyot modificato piacentino, potatura medio – lunga
Densità d’impianto: 4000 ceppi/HA
Resa uva: 90 q/HA
> DATI ENOLOGICI
Vinificazione e fermentazione: La vinificazione adotatta prevede il ricorso alla Crioestrazione aromatica. Le uve vengono raccolte a mano, in cassette di legno resistenti agli sbalzi termici, e stoccate in cella frigorifera a temperatura e umidità controllate. In questa sede permangono per circa 10-15 giorni, periodo durante il quale saranno sottoposte a sbalzi giornalieri di temperatura scelti in funzione dell’annata e dello stato dell’uva. A processo ultimato le uve subiscono la diraspapigiatura e, una volta convogliate in pressa, affrontano un periodo di macerazione pellicolare a freddo (a 12°C per 12 ore). Terminata la macerazione si può procedere con la pressatura in assenza di ossigeno e con la successiva fermentazione in vasca d’acciaio.
> DATI ANALITICI
Alcol: 12% vol
Zuccheri residui: 6,5 g/l
Acidità totale: 5,8
Abbinamenti con il vino “Per Elisa”
Ottimo da abbinare a crostacei nobili, primi e secondi piatti a base di pesce, carni bianche e cibi speziati di ispirazione asiatica (cinese, malese, indonesiana, tailandese e indiana).
PREMI E RICONOSCIMENTI
41° Concorso Enologico Nazionale “Douja d’Or” 2013 | Medaglia d’oro Doc Colli Piacentini Ortrugo |
Doc Colli Piacentini Ortrugo 2013 | Medaglia d’argento |
Premio Qualità Italia | Primo posto assoluto nella categoria vini bianchi DOC 2014 |
Jessica Erba – 2016 | 4 / 5 |
Bellissimo lavoro,bravo continua cosi!!