L’azienda Mastroberardino iscritta al registro delle imprese della provincia di Avellino nel 1878 e allocata ad Atripalda, divulga da allora grandi valori del territorio irpino continuando sulla strada tracciata da suoi fondatori.
Con oltre 200 ettari vitati, distribuiti in alcune delle più vocate aree viticole della regione, l’azienda Mastroberardino vanta una produzione di eccellete qualità di tutte le più importanti varietà vitate della Campania, dall’aglianico al fiano e al greco, dalla falanghina al piedirosso e alla coda di volpe le cui origini risalgono alla colonizzazione greca e alla civiltà romana.
L’azienda detiene numerose tenute, la principale si trova a Mirabella Eclano, cuore dell’area del Taurasi DOCG. I vigneti di questa tenuta, allocati poco lontani dagli scavi archeologici di Aeclanum, si estendono per 65 ettari su un terreno collinare situato tra un altitudine di 350 e 450 metri sopra il livello del mare. Questa tenuta è l’epicentro della produzione, della sperimentazione e della ricerca sull’aglianico che è la varietà più coltivata su questi terreni. La caratteristica di questa tenuta è la presenza di alcune vigne di Aglianico dell’età di circa cinquant’anni allevate con sistema a cordone speronato e destinate alla produzione del Naturalis Historia Taurasi DOCG.
Nella tenuta di Mirabella Eclano un’altra importante sperimentazione ha condotto alla produzione di uve di varietà Falanghina, che ha dato risultati di eccellenza testimoniati dalla produzione del cru Morabianca.
Oltre al terreno vitato, la tenuta di Mirabella è completata con 4 ettari di piante di ulivo per la produzione dell’olio Soleyon, da varietà autoctone Ravece ed Ogliarola.
In tutte le vigne dell’azienda, la gestione tiene conto di tutti gli aspetti più significativi per la valutazione dell’impatto ambientale e per l’attuazione di una conduzione il più possibile sostenibile, per cui tra i filari vengono impiegati prodotti biocompatibili, e da qualche anno è stato avviato un progetto di ricerca volto a selezionare i migliori lieviti autoctoni delle uve aziendali.

 

La mia degustazione “annata 2017”

Vino che visivamente regala un colore giallo paglierino chiaro con leggeri riflessi verdognoli, limpido, brillante. Al naso ritroviamo spiccate note minerali che lasciano poi spazio a sentori fruttati di pesca bianca, ananas, albicocca e leggere note di fiori bianchi. Al palato risulta fresco, minerale e fruttato, di ottimo equilibrio e buona persistenza.

Valutazione personale: 3,8 su 5
Consigli: servire ad una temperatura compresa tra gli 9° e i 11° in un calice da vino bianco.  Ideale da consumare tra il 2018 e il 2021.

Scheda tecnica del vino “Greco di Tufo”

> DATI COMMERCIALI

Denominazione: Greco di Tufo DOCG

> DATI AGRONOMICI

Vitigni utilizzati: 100% Greco
Area di produzione: Tufo e Petruro Irpino
Altitudine: 450 m s.l.m.
Tipo di suolo: argilloso – calcareo

Orientamento ed esposizione delle viti: Sud – Est
Sistema di allevamento: spalliera con potatura a Guyot
Densità d’impianto: 3000 ceppi/HA
Resa uva: 80 q/ettaro e 2,6 Kg/ettaro

> DATI ENOLOGICI

Lavorazione: vendemmia e selezione manuale
Vinificazione: classica in bianco in serbatoi di acciaio a temperatura controllata.
Affinamento: almeno un mese in bottiglia

> DATI ANALITICI

Alcol: 12,5% vol

Abbinamenti con il vino  “Greco di Tufo”

Ideale con zuppe di pesce, crostacei, fritture di pesce, risotti a base di pesce o sughetti bianchi, crudi di pesce, oltre a carni bianche, pollame, verdure al forno ripiene e formaggi freschi.

Premi e riconoscimenti annata

 

ANNATA PREMIO PUNTEGGIO
2010 Vini d'Italia Gambero Rosso 0202
2012 Wine Spectator 90 /100
2012 Wine Enthusiast 90/100 pt
2017 Jessica Erba - Wine & Travel Blog 3,8 / 5